Il problema dell’evacuazione di un edificio in caso di emergenza è molto complesso perchè al suo interno giocano ruoli fondamentali aspetti eterogenei, come la componente psicologica dei singoli utenti, il loro comportamento in situazione di stress, il panico, il grado di conoscenza del luogo nel quale ci si trova e molti altri.
Le misure per realizzare una corretta evacuazione vanno studiate e messe in atto preventivamente, perchè una volta sviluppatosi un incendio la prima reazione degli utenti sarà quella di allontanarsi al più presto dal luogo del pericolo in maniera disordinata, presi dal panico e, per lo più, incautamente.
La norma stabilisce il numero delle vie di esodo, la loro collocazione e la distanza possibile rispetto ai tempi di sfollamento attuabili in orizzontale o in verticale.
I tempi di sfollamento vengono teorizzati in modo che essi risultino inferiori al tempo che impiega un qualsiasi incendio per avere effetti dannosi su chi vi è coinvolto.
ESA Studio elabora piani di emergenza ed evacuazione per attività industriali ed edifici civili
o commerciali ai sensi del DM 02.09.2021.
I principali fattori di rischio non sono legati al fuoco, ma all’effetto nocivo dei prodotti della combustione: una esposizione a concentrazioni di ossido di carbonio pari a 10.000 p.p.m. (parti per milione) per un solo minuto può essere mortale.
Da alcune indagini svolte presso il Dipartimento di Neuropsichiatria dell’Ospedale San Raffaele di Milano è emerso che ciascun individuo possiede un sistema di allarme da soffocamento che lo induce ad allontanarsi da un luogo che si sia caratterizzato da scarsa concentrazione di ossigeno nell’aria.
È necessario prestare particolare attenzione alla gestione globale degli edifici, mantenendo sempre sgombre le vie di fuga e le uscite, aspetto che riguarda la responsabilità personale più che i criteri normativi, e che si scontra con il generalizzato disinteresse della gente.
L’esodo delle persone dall’interno di un edificio va considerato sia in senso orizzontale che in senso verticale (discesa dalle scale).
In tutti i casi un ruolo determinante nell’evacuazione è rappresentato dalla gestione della sicurezza, cioè dall’insieme delle operazioni che consentono di effettuare un esodo ordinato dell’edificio senza che gli occupanti vengano presi dal panico.
La gestione inizia con la predisposizione di un accurato piano di evacuazione che analizzi le vie di fuga, predisponga un’adeguata segnaletica di sicurezza (considerando anche la presenza di portatori di handicap visivi o sonori), distribuisca tutte le informazioni necessarie a sapersi orientare e individui i compiti dei diversi responsabili.
Come devono essere i maniglioni antipanico?
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